Essa rappresenta la più brillante ed audace azione della 1^ Guerra Mondiale. Nella notte tra il 9 e il 10 giugno 1918 partono da Ancona, per una missione di esplorazione, agguato e ricerca mine, il MSA 15(Capitano di Corvetta Luigi RIZZO , Comandante della Sezione) ed il MAS 21 (Guardiamarina Giuseppe AONZO).
Fino alle 02:00 del giorno 10 i due MAS stazionarono fra “Gruiza” e “Banco di Selve” in prossimità dell’isola di Premuda per individuare eventuali sbarramenti sui torpedini. Al termine di questa fase dovevano restare in agguato fino all’alba per ricongiungersi alle torpediniere d’appoggio “18 O.S.” e “15.O..S.”. I ritardi accumulati dalla flotta austriaca comportarono che alle ore 03:15, le unità austriache attraversarono la zona di pattugliamento dei due MAS che, a quell’ora stavano dirigendosi da “Lutestrago” al punto di riunione con le torpediniere.
Di seguito il rapporto del Capitano di Corvetta Luigi Rizzo al suo rientro in porto:
“Alle 03:15, essendo a circa 6,5 miglia da “Lutorstrak” avvisto, leggermente a poppavia del traverso e sulla dritta, una grande nuvola di fumo… . Decisi perciò di approfittare della luce incerta per prevenire l’attacco e perciò invertivo, seguito dal MAS 21, la rotta dirigendo sulle unità nemiche alla minima velocità…. Avvicinandomi al nemico mi accorsi che si trattava di due grosse navi scortate da 8 a 10 cacciatorpediniere …..”
Il Comandante Rizzo, nel tentativo di colpire una delle due grosse navi dalla minima distanza , manovrò tra due caccia che fiancheggiavano la “ SZENT ISTVAN”, aumentò la velocità a 12 nodi, riuscendo a passare tra i due e da una distanza non superiore di 300 metri lanciò i due siluri. Essi colpirono l ‘unità sollevando alte colonne d’acqua e fumo. La reazione della torpediniera non si fece attendere, si lanciò all’inseguimento del MAS, aprendo il fuoco da una distanza di 100-200 metri. Il Comandante RIZZO decise di sganciare due bombe antisommergibile, una delle quali esplose inducendo la torpediniera austriaca a desistere.
Il MAS 21 del Comandante AONZO lanciò i suoi siluri contro l’altra grande Unità, la “TEGETTHOFF” da una distanza di 450 – 500 metri; uno dei siluri colpì la nave senza esplodere, evitando l’affondamento della seconda corazzata austro-ungarica. Anche in questo caso il MAS 21 fu inseguito da una torpediniera che riuscì a distanziare dirigendo, in sicurezza, per il rientro.
La corazzata “SZENT ISTVAN” mostrò subito dei grossi danni provocati dai siluri del MAS 15 , l’acqua penetrò nei locali macchine di prora e di poppa tale da costringere a fermare le macchine. Ogni quarto d’ora circa lo sbandamento della corazzata cresceva di circa 1 grado e la “TEGETTHOFF” provò più volte a prenderla a rimorchio, ma solo alle 05:45 riuscirono a passare la prima gomena, quando lo sbandamento aveva raggiunto 18° circa. In quel momento l’inclinazione subì un improvviso aumento e la cima dovette essere recisa; verso le 06:00 la nave iniziò a capovolgersi, per poi affondare del tutto. Tra gli ufficiali ci furono 1 morto e tre dispersi, tra l’equipaggio i morti furono 13, 72 i dispersi e 29 i feriti.
Per ironia della sorte, una troupe cinematografica , imbarcata su un’unità austroungarica per immortalare i successi della flotta , documentò, per la prima volta nella storia, l’agonia della propria corazzata, mentre affondava.
Alle 07:00 i due MAS raggiunsero Ancona e immediatamente partirono due idrovolanti che avvistarono alcune unità della fotta che facevano rientro a Pola. Gli austriaci, vanificato l’effetto sorpresa su cui era basata l’intera operazione, dovettero rientrare alle loro basi. La “TEGETTHOFF” rientrò a Pola all’alba del giorno 11, mentre il “VIRIBUS UNITIS – PRINZ EUGEN” raggiunse il porto alle 19:00.
I siluri di Luigi RIZZO, colpendo un’importante aliquota delle forze austriache, troncarono l’impresa sul nascere, costringendo la flotta austriaca a rinunciare all’ambizioso progetto. L’azione di Premuda convinse inoltre definitivamente gli Alleati a lasciar cadere la questione relativa all’istituzione dei comandi navali in Mediterraneo lasciando il totale controllo dell’Adriatico all’Italia.
Il Comandante in Capo della Flotta della Britannica, Ammiraglio David BEATTY, entusiasmato dall’ azione del Comandante RIZZO, fece pervenire all’Ammiraglio CUSANI VISCONTI, Comandante della flotta italiana, il seguente telegramma:
“La Grand Fleet porge le più sentire congratulazioni alla Flotta Italiana per la splendida impresa condotta con tanto valore e tanta audacia contro il nemico austriaco”.
Al Comandante Luigi RIZZO, già decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare per aver forzato sei mesi prima il porto di Trieste affondandovi la corazzata “WIEN”, venne attribuita, per questa impresa la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare. La stessa decorazione fu assegnata anche al guardiamarina di complemento Giuseppe AONZO, Comandante dell’altro MAS.