PREMESSA

La festa della Marina Militare, come la festa di Santa Barbara, viene celebrata dal nostro
Gruppo presso il monumento dedicato agli “IRPINI CADUTI IN GUERRA SUL MARE” posto nel parco urbano di piazza Kennedy di Avellino.
Essa viene celebrata il 10 giugno di ogni anno con la partecipazione dei Soci
dell’Associazione, Autorità Civili e Militari della città e della Provincia. Vi prendono parte
Rappresentanze delle Associazioni d’Arma, dei Gruppi ANMI della Campania, del Personale in
servizio della Marina Militare , nonché una Rappresentanza del 232° RGT Trasmissioni
dell’Esercito Italiano di stanza presso la caserma “BERARDI” di Avellino.
La Marina Militare scelse la data del 10 giugno perché ricorda la vittoria più eclatante
ottenuta dalla nostra Marina in oltre 150 anni della sua storia:

L’anniversario dell’affondamento della corazzata austriaca “SZENT ISTVAN” (Santo Stefano) il 10 giugno 1918 nel corso delle fasi finali del 1° conflitto mondiale.

Nello scenario internazionale, l’allora Regia Marina ( diventerà Marina Militare con la
proclamazione della Repubblica) era impegnata nello sbarramento del Canale d’Otranto , con le
altre Marine Alleate allo scopo di impedire la fuoriuscita dei sommergibili austriaci al di fuori del
Mar Adriatico.
L’impero austro-ungarico, dopo la vittoria di Caporetto in cui aveva costretto l’Esercito
Italiano alla difensiva sul Piave, era alla ricerca anche di un’affermazione sul mare che potesse
fiaccare ulteriormente il morale degli Italiani.
L’Ammiraglio Horty, da poco nominato Comandante in Capo della Imperial-Regia Marina
Austro-Ungarica, decise di tentare il forzamento del blocco italiano del Canale d’Otranto facendo
uscire in mare la parte più significativa della Flotta dalla base di Pola.

L’IMPRESA DI PREMUDA

Il Capitano di Corvetta Luigi RIZZO – Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Essa rappresenta la più brillante ed audace azione della 1^ Guerra Mondiale. Nella notte tra il 9 e il 10 giugno 1918 partono da Ancona, per una missione di esplorazione, agguato e ricerca mine, il MSA 15(Capitano di Corvetta Luigi RIZZO , Comandante della Sezione) ed il MAS 21 (Guardiamarina Giuseppe AONZO).

Fino alle 02:00 del giorno 10 i due MAS stazionarono fra “Gruiza” e “Banco di Selve” in prossimità dell’isola di Premuda per individuare eventuali sbarramenti sui torpedini. Al termine di questa fase dovevano restare in agguato fino all’alba per ricongiungersi alle torpediniere d’appoggio “18 O.S.” e “15.O..S.”. I ritardi accumulati dalla flotta austriaca comportarono che alle ore 03:15, le unità austriache attraversarono la zona di pattugliamento dei due MAS che, a quell’ora stavano dirigendosi da “Lutestrago” al punto di riunione con le torpediniere.

Di seguito il rapporto del Capitano di Corvetta Luigi Rizzo al suo rientro in porto:

Alle 03:15, essendo a circa 6,5 miglia da “Lutorstrak” avvisto, leggermente a poppavia del traverso e sulla dritta, una grande nuvola di fumo… . Decisi perciò di approfittare della luce incerta per prevenire l’attacco e perciò invertivo, seguito dal MAS 21, la rotta dirigendo sulle unità nemiche alla minima velocità…. Avvicinandomi al nemico mi accorsi che si trattava di due grosse navi scortate da 8 a 10 cacciatorpediniere …..”

Il Comandante Rizzo, nel tentativo di colpire una delle due grosse navi dalla minima distanza , manovrò tra due caccia che fiancheggiavano la “ SZENT ISTVAN”, aumentò la velocità a 12 nodi, riuscendo a passare tra i due  e da una distanza non superiore di 300 metri lanciò i due siluri. Essi colpirono l ‘unità sollevando alte colonne d’acqua e fumo. La reazione della torpediniera non si fece attendere, si lanciò all’inseguimento del MAS, aprendo il fuoco da una distanza di 100-200 metri.  Il Comandante RIZZO decise di sganciare due bombe antisommergibile, una delle quali esplose inducendo la torpediniera austriaca a desistere.

Il MAS 21 del Comandante AONZO lanciò i suoi siluri contro l’altra grande Unità, la “TEGETTHOFF” da una distanza di 450 – 500 metri; uno dei siluri colpì la nave senza esplodere, evitando l’affondamento della seconda corazzata austro-ungarica. Anche in questo caso il MAS 21 fu inseguito da una torpediniera che riuscì a distanziare dirigendo, in sicurezza, per il rientro.

La  corazzata “SZENT ISTVAN” mostrò subito dei grossi danni provocati dai siluri del MAS 15 , l’acqua penetrò nei locali macchine di prora e di poppa tale da costringere a fermare le macchine. Ogni quarto d’ora circa lo sbandamento della corazzata cresceva di circa 1 grado e la “TEGETTHOFF” provò più volte a prenderla a rimorchio, ma solo alle 05:45 riuscirono a passare la prima gomena, quando lo sbandamento aveva raggiunto 18° circa. In quel momento l’inclinazione subì un improvviso aumento e la cima dovette essere recisa; verso le 06:00 la nave iniziò a capovolgersi, per poi affondare del tutto. Tra gli ufficiali ci furono 1 morto e tre dispersi, tra l’equipaggio i morti furono 13, 72 i dispersi e 29 i feriti.

Per ironia della sorte, una troupe cinematografica , imbarcata su un’unità austroungarica per immortalare i successi della flotta , documentò, per la prima volta nella storia, l’agonia della propria corazzata, mentre affondava.

Alle 07:00 i due MAS raggiunsero Ancona e immediatamente partirono due idrovolanti  che avvistarono alcune unità della fotta che facevano rientro a Pola. Gli austriaci, vanificato l’effetto sorpresa su cui era basata l’intera operazione, dovettero rientrare alle loro basi.  La “TEGETTHOFF” rientrò a Pola all’alba del giorno 11, mentre il “VIRIBUS  UNITIS – PRINZ EUGEN” raggiunse il porto alle 19:00.

I siluri di Luigi RIZZO, colpendo un’importante aliquota delle forze austriache, troncarono l’impresa sul nascere, costringendo la flotta austriaca a rinunciare all’ambizioso progetto. L’azione di Premuda convinse inoltre definitivamente gli Alleati a lasciar cadere la questione relativa all’istituzione dei comandi navali in Mediterraneo lasciando il totale controllo dell’Adriatico all’Italia.

Il Comandante in Capo della Flotta della Britannica, Ammiraglio David BEATTY, entusiasmato dall’ azione del Comandante RIZZO, fece pervenire all’Ammiraglio CUSANI VISCONTI, Comandante della flotta italiana, il seguente telegramma:

La Grand Fleet porge le più sentire congratulazioni alla Flotta Italiana per la splendida impresa condotta con tanto valore e tanta audacia contro il nemico austriaco”.

Al Comandante Luigi RIZZO, già decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare per aver forzato sei mesi prima il porto di Trieste affondandovi la corazzata “WIEN”, venne attribuita, per questa impresa la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare. La stessa decorazione fu assegnata anche al guardiamarina di complemento Giuseppe AONZO, Comandante dell’altro MAS.

UN PO’ DI STORIA SULLA FESTA

Precedentemente al 1939 , la festa della Marina veniva celebrata il 4 dicembre, festa di Santa Barbara patrona della Forza Armata.

L’istituzione della “GIORNATA DELLA MARINA MILITARE” risale al 13 marzo 1939. All’epoca ogni singola Forza Armata ebbe l’opportunità di scegliere il giorno in cui celebrare la propria festa: per la Marina Militare, allora Regia Marina, fu indicata la data del 10 giugno quale ricordo di una delle più epiche imprese compiute sul mare durante il 1° conflitto mondiale:

L’impresa di Premuda (10 giugno 1918)

Istituita la giornata celebrativa, la festa fu celebrata per la prima volta proprio nel 1939 con solenni cerimonie in tutte le piazze marittime militari, a bordo della Unità Navali e all’interno di tutti gli stabilimenti di lavoro. A Roma affluirono, per la circostanza, ventiduemila marinai, con 150 stendardi di Unità di Superficie e 105 di sommergibili. Essi resero omaggio alla tomba del Milite Ignoto e sfilarono in  via dei Fori Imperiali.

Negli anni 1940 e 1941 la celebrazione fu caratterizzata da un tono decisamente minore, tornando, malgrado gli avvenimenti in corso, a toni più solenni nel 1942.

Temporaneamente sospesa dal 1945 al 1949, la celebrazione fu ripristinata nel 1950 abbinata alla festa di Santa Barbara nella data del 4 dicembre.

Nel novembre 1963, infine, su particolare insistenza del Presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, l’allora Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Ernesto GIURATI, chiese al Ministro della Difesa di riportare la giornata celebrativa alla più significativa data del 10 giugno.

Ottenuta l’autorizzazione del Ministero della Difesa, la tradizione fu definitivamente ripresa con il festeggiamenti del 10 giugno 1964 e da allora non ha subito variazioni.

 

La corazzata austriaca “SZENT ISTVAN“
La Corazzata austriaca “SZENT ISTVAN” in fase di affondamento