La Preghiera del marinaio, affonda le proprie radici nel nostro territorio. Infatti ,l’allora Capitano di Fregata  Gregorio RONCA, nato a Solofra (AV) il 13 dicembre 1859, Comandante in  Seconda dell’ Incrociatore “Garibaldi” ideò,  sviluppò e favorì   l’uso  nella nostra Marina Militare la tradizione della “Preghiera  del Marinaio”.

Il Comandante Gregorio RONCA, a cui stava molto. a  cuore lo spirito religioso dei marinai,  sentì  il bisogno di avere a disposizione una preghiera  pensata più in termini militari che ecclesiastici affinché potesse essere letta da un Ufficiale, senza che ne venisse menomata la sua figura di soldato e conduttore di uomini. Ciò perché a quei tempi non  esistevano i Cappellani Militari a bordo delle navi  della Marina Militare a cui si potesse  devolvere tale  richiesta

Stando a Genova, il Comandate Ronca  si rivolse alla marchesa Pallavicini_ Baracco che aveva buoni rapporti con il vescovo di Cremona  S.E. Geremia  BONOMELLI ,ritenuto la persona più adatta a scrivere tale preghiera.

Il Vescovo si rivolse allo scrittore Antonio FOGAZZARO, autore del famoso romanzo “Piccolo Mondo Antico”  che di buon grado accettò l’invito e produsse la preghiera che tutti noi conosciamo.

La preghiera venne recitata la 1^ volta il 23 febbraio 1902 sul nuovo  incrociatore  “G. Garibaldi” , quando il Comitato delle Dame Genovesi, presieduto dalla marchesa Eleonora Pallavicini-Barraco, fece dono alla nave di una bandiera sulla quale era stato ricamato il testo della Preghiera.

Il Comandante del “Garibaldi”, Capitano di Vascello Cesare AGNELLI, ben impressionato, chiese ed  ottenne dall’allora ministro della Marina, Ammiraglio Costantino MARIN, l autorizzazione a recitarla sul “Garibaldi” prima dell’ammaina bandiera , con l’equipaggio schierato a poppa:

Da allora, questa consuetudine si estese a tutte le Unità della flotta, tanto che nel 1907 divenne  obbligatoria e ogni sera al tramonto sulle navi da guerra in navigazione, a poppa , si effettuava la cerimonia dell’ammaina-bandiera  con tutto l’equipaggio che, a capo scoperto ascoltava  dalla voce del Comandante l’invocazione religiosa voluta dal Comandante RONCA.

Negli ultimi anni del dopoguerra, quando sono presenti diverse navi nel teatro d’operazione ,  queste si avvicinano alla nave in Comando ed effettuano una  cerimonia congiunta  accentuando un collettivo senso di nostalgia per i cari lontani.

Ad oggi questa tradizione continua . Il testo é’ letto dall’ufficiale più giovane  a bordo delle navi in navigazione, sia nel corso della cerimonia dell’ammainabandiera, sia al termine delle messe  celebrate a bordo; a terra la “Preghiera del Marinaio” viene recitata nelle caserme e negli stabilimenti della Marina al termine delle funzioni religiose celebrate in suffragio dei Marinai.

Dopo la morte di Fogazzaro, avvenuta  il 7 marzo 1911, il manoscritto della preghiera  venne donato alla Marina Militare dalla contessa Carolina Colleoni Giustiniani Bandini che, nel gennaio 1928, lo consegnò al Grand’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel.

Il testo  autografo viene tuttora conservato presso l’ufficio Storico della Marina.